Come nasce la Shopping bag e la sua evoluzione come icona d’arte.

Oggi è difficile non tenere in casa una shopping bag che ci è stata consegnata da una boutique o negozio nel momento in cui abbiamo comprato un prodotto o un capo di abbigliamento. Le shopping bag sono un punto fondamentale di contatto tra brand e consumatore, tra negozi/boutique e clienti. La busta personalizzata, la cosiddetta shopper personalizzata ha acquisito un valore importante per la promozione del brand tanto da diventare un veicolo permanente perché una volta veicolata rimane nel possesso del cliente/consumatore che la utilizza come contenitore di qualsiasi genere di prodotti tanto a volte da diventare borsa da passeggio nel momento delle commissioni fuori casa.

Selfpack attraverso la sua linea di shopper premium risponde appieno all’esigenza di veicolare la promozione del brand anche fuori dal tempo dell’acquisto, offrendo una gamma di borse di carta di altissima qualità.

Ma come è nata la shopping bag?

Una interessante tesi di laurea sul design delle shopping bag realizzata nel 2011 da M. Seminara traccia un percorso della creazione della shopper di carta attraverso un racconto che parte  dalla fine del 1800, quindi in pieno sviluppo industriale, quando in seguito all’invenzione del tessitore tedesco Freidrich Gottlob Keller che riuscì ad ottenere la carta dalla pasta di legno abbattendone i costi di produzione, 4 inventori americani misero appunto una macchina per la produzione di buste di carta col fondo a V, così forti e robuste da poter essere utilizzate per la spesa. Ecco che la carta entra nel fantastico mondo del packaging e le shopper bags iniziano a diventare un punto di riferimento per il confezionamento di prodotti e il loro trasporto. Però solo dopo 30 anni, esattamente nel 1870, grazie all’ingegno di Margaret Knight che riuscì a costruire una macchina capace di realizzare pieghe alla carta, e a Charles Stilwell che diede a shopper dal fondo quadrato e pieghe laterali tali da rendere l’apertura molto facile e permettere alla borsa di rimanere ferma e aperta mentre la si sta riempiendo. Nel 1926 Deubner gestore di una piccola drogheria di Saint Paul, nel Minnesota studiando le esigenze dei suoi clienti mise appunto un nuovo sacchetto con manici in cordino così da rendere la borsa di carta più forte e resistente portando la sua capacità da 5 a 35 kg. L’intuizione fu così apprezzata che a soli 3 anni dalla messa in produzione ne vendette già 1 milione di pezzi all’anno.

Questo modello è il precursore dei sacchetti che noi tutti utilizziamo oggi, il modello definitivo che ha segnato la nascita di un nuovo prodotto che vedrà da qui in avanti una grossa evoluzione, sia tecnica che formale, ma che poserà le sue fondamenta sul modello di Deubner.

La shopping bag personalizzata come strumento di comunicazione innovativo.

Se l’aspetto formale e funzionale della shopping bag anche col trascorrere del tempo rimane quasi simile a quello messo appunto da Deubner nel 1930, l’aspetto visivo e quello della comunicazione danno una svolta al valore della classica borsa di carta assegnandole una grande importanza nelle strategie di comunicazione.

Intorno agli anni ‘70 la shopping bag vede una svolta decisiva per quanto riguarda la sua funzione, a livello mondiale. Se prima questa data erano solo pochi ad intravedere delle potenzialità in un sacchetto in carta, ora inizia a cambiare punto di vista e parte un filone che vedrà in quegli anni e nei decenni successivi un proliferare di shopping bag. Le tecniche di stampa si stanno evolvendo ed alcuni artisti cominciano a vedere nel sacchetto in carta un mezzo con il quale comunicare.

Non è più un mero strumento per portare in giro qualcosa di fisico, si evolve diventando un oggetto che può fare circolare messaggi, idee, arte, pubblicità.

Molto importanti a tal proposito sono i lavori di artisti del calibro di Andy Warhol e Roy Lichtenstein, non tanto per il prodotto finale, ma più che altro per il concetto: artisti di fama mondiale lavorano su un sacchetto in carta, decretando una nuova vita e una nuova funzione dello stesso che avrà di li a poco un successo mondiale.

La shopping bag infatti diventerà stampata, disegnata, ripensata in svariati modi, diventerà un veicolo pubblicitario e si susseguiranno centinaia di modelli, ognuno diverso dall’altro.

La shopping bag diventa icona di un messaggio e entra a pieno titolo tra gli strumenti di comunicazione così da meritarsi anche uno spazio museale.

 

Shopping bag museum

Nel 1978, lo Smithsonian’s Cooper-Hewitt Museum di New York espone una mostra che vede protagoniste più di 125 shopping bags, esposte alla stregua di vere e proprie opere d’arte, ognuna delle quali risultato delle relativamente recenti evoluzioni del mercato.

Oggi, secondo il curatore della Cooper-Hewitt Gail Davidson, la collezione del museo è cresciuta fino a raggiungere circa 1000 borse tra le quali si annovera una shopping di Bloomingdale’s del 1892 decorata da un allegro scenario natalizio.

 

Le carte delle shopping bag.

Sono diventate cosi importanti, diversificate, originali e alla base di un’economia basata sull’apparire, da trovare posto in un museo, un museo che sancisce appunto l’importanza di questo versatile prodotto.

Così anche le carte per la sua produzione sono diventate innumerevoli e quindi accanto alla classica kraft carta avana si utilizzeranno le varianti kraft bianco o colorate di innumerevoli tinte con stampe, scritte, disegni, fotografie attraverso varie tecniche.

Gli anni ‘70, ‘80 e ‘90 saranno invasi da moltissimi modelli differenti di sacchetti, tutti creati per uno specifico evento, per un determinato prodotto o per identificare un brand.

Anche le carte per la loro produzione si evolvono e entrano anche in campo i cartoncini plastificati opaco/lucido che permettono alle shopper una maggiore resistenza offrendo anche eleganza e tono di qualità.

Selfpack ha la possibilità di produrre borse scegliendo tra una vasta gamma di carte pregiate e personalizzarle attraverso tecniche di stampa all’avanguardia così da valorizzare il tuo brand e offrire un tocco di eleganza al tuo packaging.

La shopping bag automatica e manuale.

Il valore artigianale delle borse in carta si evidenzia soprattutto nel processo di produzione e di allestimento. La notevole richiesta di sacchetti per prodotto ha portato il mercato della produzione a realizzare un processo di produzione automatizzato dove la composizione del sacchetto avviene esclusivamente attraverso l’utilizzo di macchine con un notevole abbassamento dei prezzi ma anche della qualità.

Invece il metodo tradizionale del confezionamento manuale garantisce una qualità superiore del prodotto realizzando un sacchetto in carta originale a dal valore indiscutibile.

La produzionedi Selfpack è esclusivamente manuale, tutto il processo che va dalla realizzazione del pozzetto, al taglio della carta e stampa, fino all’allestimento del packaging è esclusivamente fatto a mano e controllato passo dopo passo per dar vita ad un prodotto unico e straordinario.

La collezione Shopper Premium Selfpack

La gamma di shopping bag premium di Selfpack offre una borsa di carta dalle diverse dimensioni e prodotte in varie carte: kraft bianco, kraft avana, cartoncino plastificato lucido, cartoncino plastificato opaco.

La shopper personalizzate possono essere realizzate in vari colori e stampate con varie tecniche sempre seguiti da una consulenza tecnica qualificata che garantisce un prodotto di elevata qualità.

Contattaci subito, il nostro personale ti guiderà nella scelta più giusta per dare valore al tuo brand.

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